martedì 22 aprile 2014

Claudio Lolli - Disoccupate le strade dai sogni (1977-2077)

Disoccupate le strade dai sogni è un disco inciso da Lolli nel 77, è il punto di riferimento centrale assieme ai brani degli Area e a Storia di un Impiegato di De Andrè, della musica d’autore contemporanea. Un avamposto culturale ai confini del mondo conosciuto; l’apice poetico oltre il quale nessuno ha osato o potuto inoltrarsi. Ora è per tutti noi, persone d'ingegno e d'intelletto, un disco nuovo, drammaticamente attuale, scritto più per la gente d’oggi che per quella di ieri. Consiglio a tutti di prendersi 46 minuti di pausa dal produttivo affaccendarsi quotidiano e di ascoltare e riascoltare con grande attenzione questa fondamentale opera d’arte sociale, poetica e musicale. Tenete presente che questo disco ha avuto una stima d’elite  esigua all’epoca. Anche il movimento studentesco non ha capito un cazzo di quest'opera d'arte, troppo impegnato a nutrirsi della sbobba cantautorale movimentista e a invaghirsi dei miti anglosassoni tardo rockettari, per non parlare di molti critici musicali o di altri idioti patentati audio-analfabeti che hanno devastato le scene degli anni ottanta, novante e oltre Disoccupate le strade dai Sogni è un raro esempio d’opera poetica-musicale aderente alla vita  del quotidiano contemporaneo in senso pieno, è la Storia del pensiero  rivoluzionario incarnato nella Relatà. Lolli è poeta, intellettuale, scrittore sopraffino, affronta una verità che molti, quasi tutti, in vari modi e forme tendono ad eludere pr darsi un qualche contegno; per il terrore di guardarsi allo specchio e di dover ammettere che: “Il nemico marcia con i piedi nelle tue stesse scarpe, quindi anche se le tracce non le vedi è sempre dalla tua parte”.  Chi avrà l'impazienza di ascoltare questo LP , lo troverà un insostituibile compagno di viaggio e di lotta che non lo abbandonerà mai.
Arthur Frame


 

 

 

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