mercoledì 28 agosto 2013


COERENZA 
L'ultima cosa che mi preoccupa è di essere coerente con me stesso. Andrè Breton 

“La coerenza non è una monolitica condizione sempre uguale a se stessa; semplicemente si tratta del dialogo costante con la propria coscienza o se vogliamo con i propri “Avi”.  Attorno, tutto è mutevole e nel nostro mestiere di cineasti, se ne sentono di tutti i colori. C’è chi sostiene che è necessario fare dei film molto impegnati, chi delle commedie lievi ma con forti contenuti sociali, chi invece pensa al cinema come puro intrattenimento, chi è incline a un sovradosaggio realistico e va a caccia della realtà in senso venatorio; insomma ognuno si ascrive a un dogma da seguire per non perdersi nelle sinuosità del libero arbitrio, nei labirinti della ricerca. Io non so se Nietzche sia mai “andato bene al botteghino”, nemmeno Van Gogh s’è particolarmente distinto come imprenditore durante la sua breve esistenza. Sta di fatto che quando l’amore per la verità, profonda le sue radici nel linguaggio, allora e solo allora, la coerenza non diventa piu’ una copertura morale, una fede su cui poggiare le proprie incertezze ma semplicemente una necessità. La coerenza è per i poeti una necessità esistenziale; un Amore passionale eppur costante che non è possibile abbandonare, tantomeno addomesticare, ineluttabile come una condanna, necessario come sorgente nel mare di sabbia, o fuoco nelle montagne incantate e fredde del silenzio.”   Rodolfo Bisatti (Agosto 2013)

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