martedì 13 novembre 2012


L'inclassificabile classifica
by A.F.
Bandi, festival, premi, premietti, premioni, concorsi, questo paese è afflitto dalle giurie e dalle premiazioni, giostra sempiterna, gira e rigira su se stessa e il tempo intanto passa, passano gli anni e i cosidetti autori/untori chini ad ingrassare il meccanismo, con i denti stretti e i pugni chiusi per il torneo di box. Gara che divora! La competizione è aperta, anzi la competitività (strategie di vendita) come se fossimo ancora nel novecento con l’idea balorda di avere a disposizione uno scampolo di futuro giusto per prepararsi alla morte. No, la morte è già arrivata, siamo nell’oltretomba. L’odore ributtante della putrefazione è nel velluto rosso della passerella. Non c’è bella materia colorata nè energia nei riflettori, solo tenebra. E’ la fine del terzo tempo (l'ultimo), la testa del coccodrillo si mette in posa seppur recisa, un raccapriccio mostruoso, tutti sanno che è finita ma fanno finta di no.  Del resto quante nullità sarebbero a spasso se non si inventassero un festival, un concorso, una rassegna; l’importante è esercitare una qualche sorta di potere su qualcun altro. Minutaglia umana al potere tanto di destra, quanto di sinistra, non cambia, è solo un problema di temperamento, forse, ma il modello è lo stesso, è quello del match o del campionato. Perde il Gladiatore piu’ forte quanto la Bestia. Il pollice appartiene a un analfabeta che si diverte  a decidere chi deve vivere e chi deve morire.
Per creare un’alternativa possibilmente ramificata e democratica, è necessario pre-pensionare il cervello catodico dei trentenni e soprattutto, segnare la porta ai loro padri, che vadano, che vadano, che vadano... 

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