sabato 6 ottobre 2012


NOTE BOOK
CASA DEL CINEMA - VILLA BORGHESE - ROMA
FILM: LA DONNA E IL DRAGO
13 OTTOBRE ORE 16
14 OTTOBRE ORE 22

Qual’ è la cifra distintiva di questo film?
Si, diciamo che in questo film la differenza tra l’esistenza quotidiana e la rappresentazione non esiste. E che ho scelto il tempo poetico, cioè quello della vita vera che  non è mai per sua natura troppo lineare.
Chi L’ha ispirata per realizzare questo lavoro?
Leda Colombini con la sua bellissima organizzazione “A Roma Insieme” che si occupa di portare fuori i bambini e, speriamo, anche le madri dal carcere.
Qual’è la sua promotion per catturare il pubblico?
Nessuna! Comunque se lo spettattatore  ha bisogno di farsi imprigionare ha scelto il film giusto! E’ una buona occasione per rimettere in attività parti semiatrofizzate o comunque indebolite della coscienza e dell’emisfero destro del cervello. E’ un agguato e un intento castanediano: pensi di vedere un film e in verità partecipi a una tragedia corale senza catarsi e senza vie d’uscita. Lo spettatore è fondamentale in quest’opera cinematografica perchè spetta a lui il proseguo nel film, entra in gioco alla fine quando è ora di andare a casa.
In che senso?
Continuerà la storia attraverso le scelte che farà nella sua vita reale: sociali, politiche ed esistenziali.  Lo spettatore o meglio, il testimone, si fa corpo ricevente del calore del film; durante e dopo la proiezione, elabora ciò che ha ricevuto in modo del tutto originale e personale. Una sorta di animismo cinematografico.
Come è stato prodotto il film?
Attraverso una modalità anomala che occupa attualmente i pensieri generali del terzocinema; è stato concepito fuori dalle logiche meccanicistico-produttive, attraverso un atto d’amore; infatti nel film ci sono mia moglie e mia figlia.
Cosa può dirci della colonna sonora?
Michael Rother è un mito della mia giovinezza, non pensavo esistesse davvero, quando siamo andati ad Amburgo a conoscerlo, nel vederlo in carne ed ossa mi sono sperticato in mille complimenti. Lui aveva in mano il suo ultimo disco da darmi, quello che ho utilizzato per il film, è stato molto comprensivo, ha cercato di tranquillizzarmi fingendo di essere un uomo comune. Ho utilizzato anche le musiche preziose di Thomas Balin un polistrumentista giovane e acuto.

Intervista a cura di A.P

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