venerdì 25 maggio 2012

SOTTO LA LINEA
In una società dove l’audiovisivo è, in teoria, alla portata di tutti, ci si chiede dove sia il materiale registrato relativo, per esempio, alla filosofia contemporanea, alla critica alla televisione non fatta dalla televisione medesima. Ci si interroga sul perchè le persone non utilizzino gli strumenti audiovisivi, che ormai sono parte del nostro corredo quotidiano, per registrare le testimonianze delle donne e degli uomini del nostro tempo, testimonianze relative alla vita del presente. Provate a cercare nei motori di ricerca per esempio: Interviste a donne filosofe, scoprirete che non c’è nulla, assolutamente nulla, solo rari frammenti poco approfonditi e scarsamente significativi. Il problema è che il linguaggio dell’audiovisivo non è conosciuto, non è posseduto e dominato, ma solo subito. 

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